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23/03/2009
Ferrara, 20 mar. (Apcom) - I cani che hanno attaccato un essere umano o hanno provocato incidenti finiscono nel cervellone elettronico dell'Ausl, così tutti i veterinari possono conoscere in tempo reale l'identikit dell'animale (razza, età, peso...), il suo grado di aggressività e a chi appartiene. Grazie ad un progetto avviato a Ferrara, consultando il database si può anche conoscre il profilo psicologico del cane, capire in che occasione si è dimostrato violento, chi ha attaccato e per quale motivo. \"Questa procedura - spiega Andrea Poli, responsabile del modulo organizzativo benessere dell'animale dell'Ausl di Ferrara - fa parte di un percorso più ampio descritto nella legge regionale 5 del 2005, poi specificata meglio con le norme tecniche deliberate dalla giunta nel 2007. Noi ci attiviamo tutte le volte che c'è una morsicatura o ci arrivano degli esposti da parte dei cittadini. Nella ricostruzione dell'episodio e per lo screening dell'animale utilizziamo delle schede allegate a questa delibera\". Il veterinario dell'Ausl, in sostanza, cerca di ricostruire tutti i pezzi dell'incidente, come se si trattasse di un'indagine della polizia: \"Cerchiamo di capire nel modo più preciso possibile come è avvenuto il fatto - continua Poli - intervistando anche la persona che è stata aggredita e il padrone della bestia\". Dopo la fotografia iniziale, si attiva la procedura imposta dalla legge. Se si tratta di un caso a se stante e non grave, l'incidente schedato rimane nell'archivio del Servizio. Se ci sono feriti gravi o addirittura morti, partono i provvedimenti \"che devono passare attraverso l'approvazione del sindaco del Comune in cui è avvenuto l'episodio\" precisa il responsabile dell'Ausl. \"Si va dall'obbligo di accompagnare il cane sempre con guinzaglio e museruola, il divieto di lasciarlo solo, la messa in sicurezza del cortile e dell'area in cui vive l'animale - spiega Poli -. In alcuni casi parte un percorso rieducativo della bestia presso un centro di addestramento o presso il canile comunale, ma sempre a spese del padrone\". Nei casi più gradi, continua \"si arriva alla sopressione del cane\". Ma il clamore delle notizie per le aggressioni degli ultimi giorni - una anche a Ferrara non più tardi di dieci giorni fa - non colpisce particolarmente i 28 veterinari che operano all'Ausl ferrarese. \"Qui al nord - dice il responsabile - non esistono cani randagi, semmai vaganti. Noi non siamo scienziati e prendiamo semplicemente atto dei comportamenti e delle reazioni che hanno certi animali. Non si riesce a fare prevenzione in questo caso. Prendiamo atto però che molti proprietari non sono in grado di educare il proprio cane, perché non lo conoscono e sottovalutano il suo comportamento\".
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