Home » Archivio News » AGI - ROMA, 13 ottobre 2008 - FISCO: ANMVI,MIN. ECONOMIA NON RIDURRA' IVA SU CURE VETERINARIE
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20/10/2008
AGI) - Roma, 13 ott. - \"Le proposte in argomento non possono trovare accoglimento\". L'ufficio legislativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha risposto cosi' alla richiesta dell'ANMVI di ridurre l'IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food, seguendo le indicazioni europee per l'armonizzazione delle aliquote su scala comunitaria e la facolta' lasciata agli Stati Membri dal Commissario Europeo alla fiscalita' Kovacs di prevedere riduzioni impositive in alcuni settori economici. Il Ministero dell'Economia risponde che per quanto riguarda le prestazioni veterinarie,\"non e' previsto alcun regime agevolativo, anche in virtu' del fatto che ad oggi, tale ipotesi sarebbe incompatibile con la normativa comunitaria IVA\". La nota, trasmessa il 10 ottobre all'ANMVI, spiega che \"la Direttiva 2006/112/CE ha previsto per gli alimenti destinati al consumo di animali da compagnia l'assoggettamento ad un'aliquota ridotta IVA, lasciandone facolta' di introduzione agli Stati membri. In ambito nazionale, il Legislatore ha inizialmente previsto un'aliquota agevolata per taluni prodotti destinati al consumo animale, ma non specificatamente per gli alimenti in questione\". Ci sarebbe infatti un problema di gettito per l'Erario: \"l'ipotesi di un'eventuale estensione del regime di aliquota ridotta anche gli alimenti destinati al consumo di animali da compagnia- prosegue la nota- producendo ovviamente un minor gettito alle casse dell'Erario, rende necessaria l'individuazione di mezzi di copertura finanziaria adeguati\". Il Presidente dell'ANMVI Carlo Scotti ha cosi' commentato la risposta del Ministero: \"Comprendiamo che mentre sta capitolando la finanza mondiale e per il nostro Paese si prospettano due anni di recessione, il Governo non possa uscirsene con agevolazioni fiscali come quelle che chiediamo. E' chiaro che la coperta e' corta per tutti. Ma non condividiamo le ragioni politiche dell'ufficio legislativo del Ministero, perche' ridurre l'aliquota sulle prestazioni veterinarie non confligge con la normativa comunitaria. Ne e' prova il fatto che ci sono Paesi, di vecchia e nuova appartenenza europea, dove il trattamento fiscale non e' pesante come lo e' invece per gli animali di proprieta' che vivono nel nostro Paese. La prevenzione veterinaria e la salute animali non sono problemi di serie B per la sanita' pubblica. Necessitano di incentivi anche perche' la detrazione fiscale riconosciuta oggi e' insignificante. Registriamo che, oltre alle risorse, manca la volonta' politica\".(AGI)